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Edité par Reale Accademia d'Italia 1932 - 1941, Roma, 1932
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Tutto il pubblicato di questa monumentale pubblicazione di tibetologia di uno dei massimi orientalisti del XX secolo, quasi irreperibile nella sua interezza e nelle rare edizioni originali, edite nel corso di un decennio. 7 voll. in-8° (254x180mm), il primo dei quali in brossura editoriale incamiciata, i restanti in cartonatura originale, tutti verde acqua con titoli in nero ai dorsi e tomaisons in rosso e nero ai piatti anteriori. Alla carta bianca del primo volume dedica del tempo ed piccolo ex libris posteriore applicato (quest' ultimo ripetuto a tutti i volumi con firme di appartenenza). Perfetto stato. Comprende: I) Mc'od Rten e Ts'a Ts'a nel Tibet indiano ed occidentale. Contributo allo studio dell'arte religiosa tibetana e del suo significato, pp. 158, (8). Antiporta figurata a colori e altre 42 tavv. fotografiche f.t. II) Rin C'en Bzan Po e la rinascita del Buddhismo nel Tibet intorno al Mille, pp. 101, (1). In appendice sono riportati svariati documenti in tibetano. Una carta geografica ripiegata in fine. III, 1) I templi del Tibet Occidentale e il loro simbolismo artistico. Parte I. Spiti e Kunavar, pp. 219. Antiporta figurata a colori. In appendice, testi in lingua tibetana. 91 tavv. fotografiche in fine f.t. e due carte geografiche a colori della diffusione delle sette nel Tibet e della Valle del Chandra e dello Spiti. III, 2) I templi del Tibet Occidentale e il loro simbolismo artistico. Parte II. Tsaparang, pp. 210, (2). Una tav. a colori all'antiporta. 152 tavv. fotografiche f.t. in fine, di cui una a colori e le restanti in b.n. IV, 1) Gyantse e i suoi monasteri. Parte I. Descrizione generale dei tempi, pp. 302, (2). Numerose tabelle ed elenchi, sia a p. pag. che ripiegati f.t. IV, 2) Gyantse e i suoi monasteri. Parte II. Iscrizioni. Testo e traduzione, pp. 331. Riproduzione di numerose iscrizioni tibetane. IV, 3) Gyantse e i suoi monasteri. Parte III. Tavole. 397 illustrazioni fotografiche e, in fine, una carta in b.n. molte volte ripiegata del territorio di Nan. L'opera è un monumento imprescindibile della tibetologia e dell'orientalismo tout court. Tradotta in inglese nel 1988-'89, è stata poi anche volta in cinese. Italiano, tibetano.
N° de réf. du vendeur 27502
Edité par Librairie Artistique H. Launette, Paris, 1884
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Signé
In-4° (327x245mm), pp. XII, 212, (6), bella legatura contemporanea al volume in m. pelle avana ed angoli, con titolo, riquadri di filetti e fregi floreali e ornamentali in oro su dorso a nervetti e piatti e sguardie marmorizzate. Taglio superiore dorato. 220 disegni b.n. intercalati nel testo e 12 grandi composizioni realizzate in photogravure da Maurice Leloir, tra cui un ritratto di Sterne entro ovale all'antiporta in bella cornice figurata. Perfetto stato; conservata la bella brossura editoriale cromolitografica con titolo entro cornice figurata con scene ispirate al Sentimental Journey. Esemplare della tiratura di lusso non venale, impreziosito da una dedica autografa dell'editore Launette e dalla presenza di 12 acquerelli originali f.t. (due fungenti da doppia antiporta) su Papier Japon, datati 1886, di F. Coindre, con scene di gusto Carteret, IV, 369: Intéressante publication en grand papier. Flety, 40. Monod, 10458. Vicaire, VII, 666. Osterwalder, Dictionnaire des illustrateurs, p. 612. Bénézit, VIII, 477. Exemplaire exceptionel avec avec 12 aquarelles originales h.t. sur Papier Japon de F. Coindre. 220 dessins en b.n. dans le texte et 12 compositions en photogravure de Maurice Leloir h.t. Parfait état. Tirage de luxe, hors commerce, signé par l'éditeur Launette. Francese.
N° de réf. du vendeur 20363
Edité par Adolfo De Bosis (Tip. Unione Cooperativa Editrice) 1895 - 1907, Roma, 1895
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Tutto il pubblicato della storica rivista fondata e diretta da Adolfo De Bosis, fra le più importanti della cultura italiana a cavallo tra Otto- e Novecento. 12 fascicoli (di cui uno doppio) in-4° (295x240mm), belle brossure originali disegnate da Giuseppe Cellini con elaborati motivi ornamentali e floreali a entrelac incisi in xilografia. Minimali restauri marginali alle brossure di alcuni fascicoli. Ogni fascicolo è illustrato con belle tavole riprodotte in fotoincisione f.t. e n.t. di artisti come Giuseppe Cellini, Giulio Aristide Sartorio, Francesco Paolo Michetti, Alessandro Morani, Lawrence Alma-Tadema, Elihu Vedder, Enrico Coleman,ecc. Ottimo esemplare in barbe, parzialmente intonso e impresso su bella carta forte. La rivista, pubblicata da De Bosis a proprie spese, fu il tipico frutto dell'estetismo decandente fin de siècle (con echi ancora palpabili del gusto preraffaellita) e adunò alcuni dei maggiori nomi delle lettere italiane del tempo, D'Annunzio in testa a tutti. Una sorta di positivismo da superuomo, mescolato di spirito libertario e al tempo stesso imperialista, antipacifista, anima e arricchisce i bellissimi fascicoli, dai fregi alessandrini e dai grandi margini. è questo il momento più singolare del nostro decadentismo. è nel Convito che si riconosce il grado artistico del parnassianesimo italiano (Giorgio Petrocchi). La rivista risulta così composta: I) Libro I. Gennajo 1895, pp. 86, (2), VI, (2). Comprende, oltre al Proemio generale di e Bosis, Gog e Magog di Giovanni Pascoli, la prima parte in edizione pre-originale de Le vergini delle rocce dannunziane (il seguito, che d'ora in poi omettiamo di segnalare nella descrizione, si trova nei fascicoli seguenti), l'Itinerario verso i paesi d'Etiopia di Scarfoglio (anch'esso prosegue nei fascicoli seguenti), le Note su Giorgione e su la critica di D'Annunzio stesso. II) Libro II. Febbrajo 1895, pp. 89-155, XVI. Contiene fra l'altro Alexandros di Pascoli, un saggio di Sartorio sulla pittura di Dante Gabriele Rossetti (prosegue nei fascicoli seguenti). III) Libro III. Marzo 1895, pp. (2), 159-224, XVII-XIX, (1). Contiene fra l'altro l'Elegia secolare di De Bosis. IV) Libro IV. Aprile 1895, pp. (2), 227-286, (2), XXI-XXVIII. Contiene fra l'altro Solon di Pascoli. V) Libro V. Maggio 1895, pp. (2), 291-344, XXIX-XXXVI. Contiene fra l'altro la lirica Venezia di Enrico Panzacchi e uno studio di Adolfo Venturi Al regno dei cieli. Studio iconografico sull'Assunzione della Vergine. VI) Libro VI. Giugno 1895, pp. (2), 347-415, XXXVII-LVI. Contiene fra l'altro la traduzione di De Bosis dell'Ode al vento d'Occidente di Shelley e la prima puntata del saggio dantesco di Pascoli Minerva oscura (prosegue nei fascicoli seguenti), oltre alle Note su Omar Khayyam e su Elihu Vedder dello stesso De Bosis (prosegue anch'esso nel fascicolo seguente). VII) Libro VII. Luglio 1895-Marzo 1896, pp. (2), 419-495-LVII-LXVIII. Contiene fra l'altro l'Ode per colui che deve venire di D'Annunzio e La Morte di Giovanni Pascoli. VIII) Numero speciale per i feriti d'Africa privo di titolazione e di numerazione di fascicolo, impresso nel febbraio 1896, di pp. 44 nn. La brossura, oltre alle consuete illustrazioni, reca il simbolo della Croce Rossa. Contiene fra l'altro il seguito dell''Ode a colui che deve venire e Crisantemi di Pascoli. VIII bis) Libro VIII. Aprile-Giugno 1896, pp. (2), 499-579, LXIX-LXXXII, (2). Contiene fra l'altro la Canzone di Legnano del Carducci, la Rapsodia lirica di Enrico Nencioni, Il tipo della Vergine di Adolfo Venturi e una traduzione in prosa di De Bosis dei poemi di Robert Browning su Andrea Del Sarto. IX) Libro VIIII. Luglio-Dicembre 1896, pp. (2), 583-658, (2), LXXXVII-CX, (2). Contiene fra l'altro un saggio di D'Annunzio su Francesco Paolo Michetti, il carme latino di Pascoli Castanea, Nella Grecia di Omero di Vittorio Spinazzola, Per la morte di un poeta di D'Annunzio (in morte del Nencioni), 2 traduzioni di De Bosis di liriche di Shelley. X-XI) Libri X-XI. Gennaio 1898, pp. (6), 667-899, (5). Contiene, monograficamente, la traduzione di De Bosis de I Cenci di Shelley, seguita da un saggio su tale tragedia del traduttore stesso e da delle Note sulla famiglia Cenci di Arturo Vecchini. XII) Libro XII. Dicembre 1907, pp. (10), 911-1085, (11). Il fascicolo conclusivo della rivista contiene, monograficamente, liriche del De Bosis. Ultima importante rivista romana di fine '800, Il Convito, secondo il progetto originario doveva aver termine entro il primo anno, uscendo quindi dal gennaio al dicembre. Probabilmente anche per difficoltà editoriali, i fascicoli furono invece pubblicati nell'arco di dodici anni. fino al 1907, anche se solo i primi nove numeri (dal gennaio 1895 al dicembre 1896) possono essere considerati come fascicoli della rivista. I successivi risultano infatti dei volumi autonomi, poiché contengono soltanto scritti del D.: nei libri X e XI, usciti nel gennaio 1898, si legge la versione debosisiana de I Cenci di Shelley, seguita da una Nota su Percy Bysshe Shelley e su I Cenci dello stesso D. e dalle Note sulla famiglia Cenci - verità e poesia di Arturo Vecchini. Il libro XII, pubblicato nel dicembre del 1907, contiene le liriche del D. dedicate alla memoria di Nencioni, Panzacchi e Boggiani, già pubblicate in volume nel 1900. Il Convito fu realmente una delle espressioni più caratteristiche e vistose dell'estetismo, a partire dall'aspetto esterno dei fascicoli stampati su carta appositamente fabbricata, con fregi di rinomati pittori ed eliotipie fuori testo. D'altra parte la stessa sede de Il Convito, un piccolo appartamento bizzarro nel palazzo Borghese, che era stato una volta il bagno di Paolina Borghese ed era stato affrescato da un seguace dello Zuccari, aveva un tono tipicamente decadente e preraffaellita. Nonostante la forte personalità di molti dei collaboratori, il periodico si presentava con un aspetto unitario, a partire dal culto della Bellezza, nella duplice direzione estetica ed ideologica. L'esperienza.
N° de réf. du vendeur 35866
Edité par Gian Domenico Rameletti, in Torino, 1753
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
In-8° antico (173x120mm), pp. (6), 191, (1), cartonatura coeva alla rustica con titolo manoscritto in antico al dorso. 7 tavole ripiegate f.t. disegnate e incise su rame da Beltramo Antonio Re raffiguranti, nell'ordine, una pianta generale di Torino, il Duomo, il Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Carignano, l'antica Torre Civica, il Palazzo di Città e la piazza antistante (per una più dettagliata descrizione delle singole piante rimandiamo alla Peyrot). Errata finale. Qualche leggera fioritura. Bellissimo esemplare. Prima edizione e seconda tiratura della prima guida stampata, che si conosca, della città di Torino (Peyrot). La guida fu redatta in occasione delle celebrazioni del terzo centenario del Miracolo del SS. Sacramento, in previsione del grande concorso di forestieri che sarebbe affluito in città. Nel medesimo anno furono fatte due tirature, di cui la prima contiene 9 tavole, mentre la seconda, quella del nostro esemplare, ne reca 7 (non sono presenti il Collegio dei Nobili e il Palazzo del Seminario) e presenta alcune lievi difformità testuali. Nelle prime pagine della guida l'autore sottolinea la necessità di tale opera, in particolare in quegli anni in cui Torino era Metropoli del Regno, residenza del Sovrano e, quindi, meta di molti Nobili Forestieri. La guida è pensata come un viatico di viaggio che conduce il visitatore nei differenti luoghi che si incontrano in un ideale percorso a partire dalla Cattedrale. Inoltre, si descrive Torino nei suoi contorni, ripartendo lo scritto in quattro giornate, come le quattro Porte della Citta' che si aprono verso le delizie dei sovrani e le altre particolarita' che si possono scorgere nelle zone limitrofe alla citta'. Al termine dell'opera sono posti ampi indici tematici. Peyrot, Torino nei Secoli, I, 181. Collezione Simeom, G 1. Cicognara, 4345. Schlosser, 552. Manca al Lozzi e al Manno. Italiano.
N° de réf. du vendeur 12278
Edité par Appresso Gioanni Andrea Rossi, in Mondovì, 1788
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
Due volumi in-4° (24x17 cm), pp. (8) 161 (1), 79 (1); 319 (1), brossura ottocentesca muta (primo volume: beige; secondo volume: azzurra), dorsi rinforzati carta marmorizzata. Fregi ai frontespizi, testate e capolèttere incisi. Una firma di possesso cassata al frontespizio del secondo volume. Ottimo esemplare in barbe. Prima edizione, molto rara, comprensiva dell' appendice al primo volume. Dettagliate illustrazioni storico-topografiche del corso dei fiume Ellero e Pesio e dei territori da essi attraversati. Cfr. Manno, V, 20364. Italiano.
N° de réf. du vendeur 59839
Edité par Dorbon - Ainé (Imprimerie Bénard), Paris (Liège), 1923
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
In-8° grande (278x200mm), pp. 70, (2), legatura firmata Bernasconi in m. marocchino marrone e angoli con titolo e con motivi geometrici e arabescati in oro entro scomparti su dorso a nervetti. Piatti marmorizzati delimitati da filetti verticali e longitudinali in oro. Taglio di testa dorato, sguardie marmorizzate. Conservata la brossura editoriale. Antiporta figurata, fregi orientaleggianti e illustrazioni a colori n.t. di Armand Rassenfosse. In fine, una suite di 68 disegni a colori avant lettre del Rassenfosse, riproducenti, in altro stato, quelli intercalati n.t. ed impressi su carta gialla imitante la pergamena. Ex-libris figurato. Perfetto stato. Edizione originale. Tiratura di 550 esemplari numerati (n° 73 dei 100 numerati dal 51 al 150). Racconto di ambiente orientale squisitamente illustrato dal Rassenfosse. Il legatore, Auguste Bernasconi (1879-1967), fu specialista in legature di gusto neoromantico. Talvart, V, 328. Monod, 4515: Edition originale et premier tirage recherché en grand papier. Carteret, 155. Francese.
N° de réf. du vendeur 42972
Edité par Émile Testard (Charles Herissey), Paris (Évreux), 1893
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Signé
In-8° (255x170mm), pp. 197, (7), bella legatura in p. marocchino marrone firmata dai celebri legatori belgi Charles De Samblanx e Jacques Weckesser risalente ai primi decenni del XX secolo; titolo in oro e fregi floreali policromi su dorso a 4 nervi. Unghie decorate, dentelle interne dorate, risguardi marmorizzati. Taglio di testa dorato. 17 acqueforti e culs-de-lampe incisi all'acquaforte da Louis Müller da invenzione di Charles Léandre e 29 incisioni xilografiche intercalate n.t. di Léveillé e Ruffe, egualmente da disegni di Léandre. Ottimo esemplare con conservata la brossura originale con vignetta incisa all'acquaforte. Raffinata edizione elegantemente illustrata dal Léandre di questo romanzo di Halévy (Parigi, 1834-ivi, 1908), scrittore e Accademico di Francia. Charles Lucien Léandre (Orne, 1862-Parigi, 1930), pittore, disegnatore e caricaturista, famoso per le sue rappresentazioni umoristiche pubblicate su importanti giornali quali Le Rire e Le Figaro. Carteret, Trésor du Bibliophile, IV, p. 197: Édition recherchée. Talvart & Place, IV, p. 9. Deman, p. 299. Sul Léandre, Bénézit, VI, p. 500. Delteil, 357. In-8° (255x170mm), pp. 197, (7), belle reliure en plein maroquin marron du début de XX siècle signé par les célèbres relieurs belges Charles De Samblanx et Jacques Weckesser. Titre doré et frises en polychromie sur dos à 4 nerfs. 17 eaux-fortes et culs-de-lampe également gravés a l'eau-forte par Louis Müller d'après Charles Léandre et 29 gravures sur bois dans le texte par Léveillé e Ruffe d'après Léandre. Très bel exemplaire avec brochure originale conservé. Francese.
N° de réf. du vendeur 19659
Edité par presso Giammichele Briolo, in Torino, 1776
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
2 volumi in-4° (285x220mm), pp. XVI, 397, (3); 342, (2); cartonatura originale alla rustica con titolo a stampa su tassello cartaceo ai dorsi. Due vignette incise su rame ai frontespizi. Fresco esemplare in barbe. Prima edizione, rara, di questa vasta opera del Gemelli, studioso di agraria ed ecclesiastico nato a Orta nel 1736 e morto nel 1706 a Novara, dove, dopo il lungo soggiorno in Sardegna, era tornato in qualità di Canonico della Cattedrale. L'opera presenta un ampio quadro delle cause del decadimento in cui versava l'agricoltura all'epoca in Sardegna, contrapponendola alla floridezza raggiunta sotto i Romani; il secondo libro discorre dell'ozio della classe agricola, della mancanza di cascine, dei rapporti tra proprietari e coloni e dei problemi della pastorizia; il terzo contiene il progetto di miglioramento e modernizzazione delle strutture agrarie, subordinato ad un intervento da parte del governo e ad una maggiore istruzione in fatto di tecniche agricole da parte degli operatori. Ciasca, 7959. Lozzi, 4849. Tola, II, 124-7: Dotto ecclesiastico e scrittore georgico di molta riputazione. riscosse molte lodi in Sardegna e in tutta Italia, anzi alcuna delle riforme da lui consigliate ottenne subito favore e fu messa in pratica con felice risultamento. Catalogo Einaudi, n. 2425. Manca alla Kress Library. Italiano.
N° de réf. du vendeur 55063
Edité par chez les F. Reycend et Comp., Turin, 1834
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
In-8° oblungo (190x130mm), brossura editoriale rosa con titolo e cornice a stampa. 18 carte nn. contenenti altrettante vedute prospettiche incise su rame da Luigi Valperga e Alessandro Rivelanti su disegno di Marco Nicolosino: Superga, Piazza Castello, Palazzo Reale, Piazza San Giovanni, Piazza San Carlo, Piazza Palazzo di Città, Piazza Carignano, Piazza Susina (oggi Savoia), il Castello del Valentino, il Monte dei Cappuccini, la Villa della Regina, il Castello di Moncalieri, il Regio Parco, il Castello di Stupinigi, il Castello di Rivoli, il Castello di Racconigi. Ristampa del 1834 che presenta due vedute in più rispetto a quello del 1825, censito dalla Peyrot, in Torino nei secoli, n. 323: Piazza del Re e Piazza Vittorio. Rara raccolta di vedute disegnate dal Nicolosino, in quanto le vedute dei dintorni di Torino sono uguali a quelle disegnate dallo stesso Nicolosino per la seconda parte del grande album Raccolta di 12 vedute di Torino edita nel 1824 dallo stesso stampatore (n. 314). Evidentemente la stesura originale è quella per quest'ultimo, da cui furono poi ricavate, rimpicciolendole, queste. Le vedute della città invece, essendo nella prima parte del grande album disegnate da altri artisti, furono fatte ex novo dal Nicolosino per la presente edizione. Esse furono poi ristampate nelle due edizioni del 1826 e del 1834 dell'opera di Modesto Paroletti, Turin à la portée de l'Etranger. Usuali fioriture, ma ottimo stato. Peyrot, Torino nei secoli, n. 380.
N° de réf. du vendeur 5693
Edité par Edizioni Futuriste di "Poesia", Milano, 1911
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
In-16° (18.5x 13 cm) pp. 277, (11), brossura editoriale con titoli al dorso e al piatto anteriore con indicazione di Settimo Migliaio, al posteriore marca editoriale de Rassegna Futurista di Poesia. Un minimo difetto al centro del margine interno delle prime pagine sei pagine in prossimità del filorefe che lega il fascicolo, lievissimi aloni al taglio esterno. Più che buon esemplare genuino entro velina con omaggio autografo dell' autore alla carta bianca anteriore. Rara prima edizione di questa favola aerea (come la definì l'autore stesso), forse il capolavoro di Palazzeschi, nonché uno dei libri più geniali della letteratura italiana del Novecento. Dedica a stampa a Marinetti. Cfr. Gambetti-Vezzosi, p. 609: Non comune e piuttosto ricercato; Cammarota, Futurismo, 356.11. Italiano.
N° de réf. du vendeur 58008
Edité par appresso gli Heredi di Marchiò Sessa, In Venetia, 1572
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
In-4° antico (208x153mm), cc. (4), 59, brossura antica alla rustica. Al frontespizio, impresa tipografica in xilografia. Numerose illustrazioni xilografiche, sia a piena pagina che intercalate n.t., raffiguranti per lo più pezzi d'artiglieria. Registro al colophon. Ex-libris con stemma di Paul Scherrer-Bylund (studioso svizzero vissuto tra 1902 e il 1992). Antica nota di possesso al recto della c. bianca finale. Bruniture e fioriture diffuse, minimali mancanze all'angolo inferiore destro delle prime cc. Restauri alla brossura. Astuccio in cartone. Seconda edizione, dopo l'originale del 1568 (al dire del D'Ayala esisterebbe un'antecedente impressione del 1541, apparsa col titolo Arte e precetti del guerreggiare ., ma si tratta in realtà della ristampa del 1641, edita, appunto, con tale mutato titolo), di uno dei maggiori trattati militari del Rinascimento italiano, dedicato principalmente all'artiglieria. Non mancano cenni sulle mine, sulle munizioni, sui razzi, sulla medicina militare (come quelli relativi ai medicamente adottati dal medico bolognese Leonardo Fioravanti in Africa per guarire soldati che vi erano di stanza) o sulle fortificazioni. Il Ruscelli (Viterbo, 1504 ca.-Venezia, 1566), tra i più eclettici poligrafi del nostro Rinascimento, fu il fondatore dell'Accademia dello Sdegno di Roma. Cockle, 663. Marini, p. 25. Spaulding & Karpinski, 30. Riccardi, II, 403. Breman, 245. Hodgkin, III, 2, 9. Jähns, 656. Jordan, 3245. Mortimer, 450. Riling, 25. Libri, 1861, n. 6384. D'Ayala, p. 56. Sotheran, 2nd Supplem., n 21333. Adams, R-956. S.T.C. Italian Books, p. 593. Cfr. Olschki, Choix, 5211, 7704.
N° de réf. du vendeur 15491
Edité par Appresso Domenico Imberti, In Venetia, 1596
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
In-4° (215x150mm), pp. (16), 434, cartonatura alla rustica settecentesca con titolo manoscritto in antico al dorso. Impresa xilografica al frontespizio con figura allegorica muliebre simboleggiante la Speranza. Testatine, capilettera e finalini istoriati xilograficamente; carattere romano e corsivo. Ampio indice preliminare bicolonne delle cose notabili. In fine, 19 xilografie a piena pagina con raffigurazione di lavori e strumenti agricoli e preposti alla fabbricazione del vino, all'apicoltura, ecc. Qualche lieve arrossatura. Bellissimo esemplare. Pregevole riedizione veneziana di questo classico della trattatistica agricola rinascimentale pubblicato per la prima volta nel 1550. L'autore (Cadignano, Brescia, 1499-Brescia, 1570), rinomato agronomo, tratta estesamente delle pratiche agricole, della viticoltura, dell'enologia, dei giardini, dei cedri e degli alberi da frutta, dell'allevamento delle vacche e dei buoi, delle pecore e delle capre, dei cavalli, degli asini e dei muli, dell'apicoltura, dei bachi da seta, etc. Membro dell'Accademia degli Occulti, introdusse in Italia la coltivazione del trifoglio e del riso. Arricchitosi con il commercio di tessuti, acquistò una proprietà terriera presso Poncarale, dedicandosi ai piaceri della vita di campagna e alla stesura del presente trattato. Cfr. Ceresoli, p. 265. Lastri, 58. Ceresoli, p. 263. Paleari,197. Westbury, p. 110. Rothamsted, p. 265. Mortimer, 205. Hunt Botanical Catalogue, I, 189 (ed. 1610). Brunet, II, 1467. B.I.N.G., 878. Moretti, p. 314. Niccoli, p. 45. Re, II, 288. Simon, Bibliotheca Bacchica, 279. Edizione mancante all'Adams, a STC Italian Books, a OCLC. Italiano.
N° de réf. du vendeur 13098
Edité par appresso Guglielmo Rovillio (Guillaume Rouille), in Lione, 1571
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
+2 parti con autonomo frontespizio e autonoma paginazione in un vol. in-4° antico (242x169mm), pp. 296, (8) di indice delle medaglie e dei ritratti; (8), 145, (7); legatura settecentesca p. pergamena rigida con titolo e decori ornamentali in oro al dorso. Tagli marmorizzati. Imprese tipografiche in xilografia ai frontespizi con aquila appollaiata su un globo poggiato su una colonna e affiancata da due serpenti con le code fra loro intrecciate, il tutto entro bordura con putti, festoni, cornucopie. Al verso di due frontespizi, xilografia a p. pag. con le armi nobiliari del Du Choul entro bordura architettonica e motto Honor sine honore beatus. Dedica a stampa dell'editore a Caterina de' Medici alla prima parte e del traduttore Gabriele Simeoni a Gian Giordano Orsini alla seconda, testatine e capilettera ornati o istoriati incisi su legno. Centinaia di incisioni xilografiche n.t. o f.t. di Pierre Eskirch (secondo l'attibuzione del Baudrier) raffiguranti medaglie e monete romane e, nella seconda parte, soldati romani, operazioni militari, accampamenti e fortificazioni, bagni termali, ecc. Di grande ricchezza e bellezza l'iconografia numismatica presente nell'opera. Una tavola ripiegata in fine con Figura del campo de Romani. Firma di possesso settecentesca del sacerdote Cherubino Besozzi, abate del monastero olivetano di Pavia, deceduto nel 1773 e autore di un'opera sulle costituzioni olivetane tuttora inedita. Altra firma antica in parte cassata al primo frontespizio. Altra firma primonovecentesca al risguardo posteriore. Sparsi aloni di lieve entità. Buon esemplare. Reimpressione della traduzione italiana di queste rilevanti scritture dello studioso lionese, composte su committenza di Francesco I, sulle credenze religiose romane, la monetazione, l'ordinamento militare e le fortificazioni, i bagni e le terme, i giochi e le attività sportive nella Roma antica (Discours sur la castramétation et discipline militaire des Romains, Des bains et antiques exercitations greques et romaines, Discours de la religion des anciens Romains). L'autore si appoggia alle antiche fonti storiche romane integrandole con i ritrovati successivi dell'archeologia, della numismatica e dell'epigrafia e fondandosi in buona parte sulla sua eccezionale raccolta privata. L'edizione originale in lingua francese è del 1559, seguita, nello stesso anno, dalla traduzione italiana del Simeoni qui ristampata avvalendosi dei medesimi legni. Il Du Choul, nato a Lione verso il 1496, morto nella sua città nel 1560, fu Consigliere del Re Enrico II, Presidente delle montagne del Delfinato ed antiquario, grande conoscitore e raccoglitore di medaglie e monete antiche, nonché figura di spicco della cerchia umanistica lionese. Cfr. (diverse edizioni in lingua italiana e francese ): Brunet, II, 858. Graesse, II, 441. STC Italian, p. 228. Cicognara, 3668. Cockle, 702. NUC, vol.150, p.221. Olschki, Choix, 1836: Livre rare, dont le principal merite consiste dans les excellents figures, dessinees assez librement apres les medailles, bas reliefs, statues etc. de lantiquite romaine. Cfr. Baudrier, IX, pp. 257-259 e sgg. Harvard Mortimer (French), 181. Sul Du Choul, Dictionnaire de Biographie francaise, XI, p. 1256. Sull'opera, Félix Bourriot, Un ouvrage lyonnais de la Renaissance: Discours de la religion des anciens Romains par Guillaume du Choul, Lyon, 1556, in Revue du Nord, t. 66, nn. 261-262, aprile-settembre 1984, pp. 653-675. Italiano.
N° de réf. du vendeur 47080
Edité par Appresso Gio. Domenico Tarino, in Torino, 1604
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
In-4°antico (210x160mm), pp. (24), 530, 7 di componimenti poetici dedicatori di vari autori con numerazione 417-423 (cassato editoriamente p. 417) (1), (40) di ampio indice analitico bicolonne e di errata. Al frontespizio, stemma xilografico di Carlo Emanuele di Savoia, cui l'opera è dedicata. Testatine, finalini e capilettera ornati e arabescati in xilografia. Alle cc. nn. iniziali si trovano un testo del cavaliere mauriziano Filippo Bucci rivolto all'autore, vari regesti, componimenti dedicatori in versi volgari di Federico Della Valle, del Conte Lodovico San Martino di Aglié, ecc. Lievissima ombra al frontespizio e lievvismi piccoli aloni a poche pagine. Manca l'ultima carta bianca. Ottimo esemplare Importante legatura coeva muta in piena pelle marrone interamente lavorata a secco con ai piatti filetti, piccoli fleuron perimetrali e grande fleuron al centro entro cornice filettatura dorata, decori e filetti dorati su dorso a tre nervi, tagli dorati e incisi con anelli intersecantesi. Tagli cesellati in oro. Seconda edizione, in tutto simile alla prima del 1589 (cfr. Bersano Begey, Cinquecentine piemontesi, I, n. 73), di questa rara opera costituente insieme un' agiografia di San Maurizio (martirizzato nel 287) ed una storia dell'Ordine istituito nel 1572 da Emanuele Filiberto di Savoia, con l'unione dei due precedenti ordini di S. Maurizio e di S. Lazzaro, allo scopo di combattere per la fede cattolica contro gli infedeli, esercitare l'ospitalità, liberare i mari dai pirati. All'opera, dice il frontespizio, si è aggiunta la Solennissima Traslatione delle Venerande Reliquie d'esso Generale Thebeo, & d'altri Compagni con Miracoli, & altre cose notabili. Con la Origine, unione, e privileggi dell'Ordine Militare de'SS. Mauritio, & Lazaro. Autore dell'opera è, a detta del Melzi e di svariati altri bibliografi, il canonico gesuita Bernardino Rossignoli (Carmagnola, 1547-ivi, 1613), qui celato sotto lo pseudonimo Guglielmo Baldesano. Vinciana, 4673. Melzi, I, 109. Graesse, I, 280. BMC XVII Century, 66. Michel-Michel, I, 96. Lancetti, 36. Manca a Saffroy. Malaguzzi, Legatori e legature del Settecento in Piemonte, fig. 25 e p. 113: L'altra famiglia piemontese che ebbe una importante biblioteca alle proprie armi fu quella dei S. Martino d'Aglié, cui apparteneva Filippo, ministro di Madama Cristina. Idem, De Libris compactis. Legature di pregio in Piemonte. Il Canavese, 30a.
N° de réf. du vendeur 14503
Edité par Pacifico Pontio instanza di Pietro Martire Locarno, Milano, 1596
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Edition originale
2 parti in un vol. in-8° antico (16.5x10 cm), pp. (16), 318, (2) bianche; 78 (4); legatura in p. pergamena flessibile strettamente coeva, titolo manoscritto in antico al dorso con nervi passanti alla cuffie, legaggi di chiusura (uno staccato ad un punto). Al frontespizio, stemma del dedicatario. Testate, finali e capolèttere ornati e animati. Ottimo esemplare fresco e genuino. Prima non comune edizione milanese, la settima (o meglio ottava) in assoluto (e non la quarta, come recita il frontespizio, vedi sotto). Precedono il testo boteriano la dedicatoria del bibliopola e un sonetto di Gherardo Borgogni, detto l'Errante, della milanese Accademia degli Inquieti. Giovanni Botero precisò nel Trattato il suo ideale di governo in senso antimachiavellico e avverso al tacitismo, e con il quale dette fondamento giuridico alle teorie politiche della Controriforma. L'opera, definita da Francesco De Sanctis il codice dei conservatori, apparsa per la prima volta a Venezia per il Giolito nel 1589, ebbe un vastissimo successo editoriale e conobbe ben 43 edizioni sino al 1930. Numerose osservazioni, di stampo antimercantilista, concernono le finanze, le industrie, il commercio, la popolazione; Botero è anche considerato, per certi aspetti, un anticipatore delle teorie malthusiane. Il successo dell'opera, precisa Luigi Firpo, non fu dovuto alle poche e fragili pagine dottrinali, bensì alla vasta e sistematica esposizione.di tutta la nuova problematica che lo Stato moderno sorgente portava con sé: esazione fiscale, organizzazione militare, commercio, industria, amministrazione della giustizia, annona, urbanistica.il libro del B. documenta il tipico trapasso, che allora si operava, dallo Stato patrimoniale di impronta feudale e tirannica allo Stato di politia (Dizionario Biogr. d. Italiani, XIII, p. 357). Dopo l'edizione originale erano apparse due stampe ferraresi, una romana, una veneziana ed una traduzione madrilena in castigliano del 1593; la presente edizione è pertanto la settima, e non la quarta: od ottava in quanto coeva e omologa per paginazione alla prima torinese del Tarino pur con diverso dedicatario. Alla Ragion di Stato segue Della grandezza delle città, a very remarkable treatise (McCulloch, p. 253), anch'esso anticipatore di certe teorie di Malthus, di notevole rileivo nella storia delle dottrine economiche, edito nel 1589. Nel trattato Botero sostiene, contro le idee invalse ai suoi tempi, che le fonti della ricchezza degli stati si basano non sui metalli preziosi, bensì sull'industria e l'agricoltura. Il testo è preceduto da una dedicatoria di Scipione Barberino a Filiberto Belcredi. Cfr. Manno-Promis, I, 5779. Assandria, G. Botero, XI, 7. Brunet, I, 1142. Graesse, I, 504. Palgrave, I, 169. Coquelin & Guillaumin, I, 207. Cat. Einaudi, 640. Ricca Salerno, p. 104. . Italiano.
N° de réf. du vendeur 59614
Edité par Imprimerie Allier, Grenoble, 1904
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
In-4° (25x17 cm), pp. XXII, CXCII, 307; 327* (1); 98** (2), legatura editoriale tutta tela marrone con titoli dorati al dorso e al piatto anteriore. 12 tavole fuori testo di cui due doppie (fac-simile della lettera scritta da Antoine de Ville in cima a mont Aiguille e una carta dell' Oberland). Minimi difetti ai piatti ma più che buon esemplare in parte a fogli chiusi. Prima rara edizione. Monumentale studio di uno dei maggiori eruditi della storia dell' alpinismo di cui di fatto diede in quest' opera la prima visione sistematica mediante la prima traduzione francese del De Alpibus Commentarius (testo latino a fronte) arricchita di documenti e note. Coolidge (1850-1926) fu fondatore dell' Alpine Journal e infaticabile praticante di prime ascensioni di cime minori. Cfr. Perret, 1102 Francese, latino.
N° de réf. du vendeur 60474
Edité par Pluto editore (U.E.S.I.S.A.), Roma, 1941
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Signé
In-4° (295x200mm), pp. 28, brossura editoriale riquadrata protetta da velina. 2 riproduzioni f.t. di disegni seppiati di Savinio e 2 pp. di facsimile di autografo sempre su fondo seppiato. Testo entro filetto blu. Perfetto stato. Dedica autografa dell'autore: Alla mia Pe con tutto il cuore Bitti. Prima e unica edizione, rara. Il volume fu probabilmente in toto opera di Savinio e Bitti è verosimilmente uno pseudonimo che adombra la sua identità. Manca al Gambetti / Vezzosi. Italiano.
N° de réf. du vendeur 53316
Edité par Eredi de Cesano, Pesaro, 1568
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In-8°. (153x98mm). pp. (12), 402, (30), [ ult. carta bianca]. Le prime 6c. impaginate dal legatore in modo errato. Legatura settecentesca in piena pergamena con titolo su tassello al dorso. Bell'esemplare con minime bruniture. Uno strappo a una c. dell'indice G5 con fastidio a poche lettere. Rara prima e unica edizione italiana. Opera nella quale Muzio si schiera nuovamente a fianco della dottrina cattolica; il suo antagonista Pietro Viret (Vireto) sostenne la Riforma Protestante a Ginevra, accompagnandosi a Calvino e in seguito predicando a Lione. Il Muzio in questo libro sfodera tutta la sua feroce invettiva polemica, rivolgendo al Viret numerosi e pesanti insulti; tra gli altri: indiavolato, moderno (sic!), falso, ignorante, amministratore ladro, usurpatore e Lupo della Chiesa di Losanna. Muzio, letterato (Padova, 1496-villa La Paneretta, tra Siena e Firenze, 1576), detto giustinopolitano dal paese di origine paterna (Capodistria). Gli scritti del Muzio che riguardano la polemica religiosa attestano una seria preparazione teologica e storica. EDIT 16/ICCU/CNCE/24132.
N° de réf. du vendeur 56740
Edité par appresso Gio. Domenico Tarino, Torino, 1596
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Edition originale
2 parti in un vol. in-8° piccolo antico (15x10 cm), pp. (16) 318 (2); 78 (6) [la numerazione della seconda parte ricomincia alla p. 5 essendo frapposte fra le due opere due carte bianche qui una inserita]; legatura in p. pergamena flessibile con unghie e fori per legacci (assenti), titolo manoscritto in antico al dorso e al taglo di piede. Al frontespizio, stemma xilografico a mezza pagina del dedicatario, il Principe Filippo Emanuele di Savoia. Testate, finali e iniziali ornate e arabescate. Lievemente rifilato in testa ma più che buon e fresco esemplare . Prima edizione torinese, la settima in assoluto (e non la quarta, come segnala il frontespizio e come molti scrivono), dell'importantissimo trattato con cui Giovanni Botero precisò il suo ideale di governo in senso antimachiavellico e avverso al tacitismo, e con il quale dette fondamento giuridico alle teorie politiche della Controriforma. L'opera, definita da Francesco De Sanctis il codice dei conservatori, apparsa per la prima volta a Venezia per il Giolito nel 1589, ebbe un vastissimo successo editoriale e conobbe ben 43 edizioni sino al 1930. Numerose osservazioni, di stampo antimercantilista, concernono le finanze, le industrie, il commercio, la popolazione; Botero è anche considerato, per certi aspetti, un anticipatore delle teorie malthusiane. Il successo dell'opera, precisa Luigi Firpo, non fu dovuto alle poche e fragili pagine dottrinali, bensì alla vasta e sistematica esposizione.di tutta la nuova problematica che lo Stato moderno sorgente portava con sé: esazione fiscale, organizzazione militare, commercio, industria, amministrazione della giustizia, annona, urbanistica.il libro del B. documenta il tipico trapasso, che allora si operava, dallo Stato patrimoniale di impronta feudale e tirannica allo Stato di politia (Dizionario Biogr. d. Italiani, XIII, p. 357). Dopo l'edizione originale erano apparse due stampe ferraresi, una romana, una veneziana ed una traduzione madrilena in castigliano del 1593; la presente edizione è pertanto la settima, e non la quarta, come molti erroneamente scrivono, attenendosi all'ingannevole indicazione data dal foglio del titolo. Alla Ragion di Stato segue Della grandezza delle città, a very remarkable treatise (McCulloch, p. 253), anch'esso anticipatore di certe teorie di Malthus, di notevole rileivo nella storia delle dottrine economiche, edito nel 1589. Nel trattato Botero sostiene, contro le idee invalse ai suoi tempi, che le fonti della ricchezza degli stati si basano non sui metalli preziosi, bensì sull'industria e l'agricoltura. Manno-Promis, I, 5779. Bersano-Begey-Dondi, Le Cinquecentine Piemontesi, I, 120. Assandria, G. Botero, XI, 7. Brunet, I, 1142. Graesse, I, 504. Palgrave, I, 169. Coquelin & Guillaumin, I, 207. Cat. Einaudi, 640. Ricca Salerno, p. 104. ICCU, 3430, p. 270. D.B.I., cit. Manca a S.T.C. Italian Books e all'Adams.
N° de réf. du vendeur 5563
Edité par Stamperia Reale 1756-57, Torino, 1756
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
7 volumi in-8° (18x13 cm), pp. XXV (23), 352; (4) 404; (4) 411 (1); (4) 411 (1); (4) 411 (1); (4) 411 (1); (4) 385 (1). Cartonature alla rustica con tomaison manoscritte ai dorsi (primi tre volumi con dorso rifatto posteriormente, ultimi quattro volumi dorsi coevi genuini con nervetti passanti). Stemmi sabaudi ai frontespizi, capolèttere ornati e animati silografici. Lievi e ed evanescenti alonature o modeste fioriture ad alcune pagine. Più che buoni esemplari. Opera testimoniale di grande interesse assai rara a trovarsi completa. Cenni biografici di oltre 220 santi. Dedica a stampa a Vittorio Amedeo. Al primo volume introduzione e avviso dell' editore sull' autore Pier Giacinto Gallizia, che fu canonico della Collegiata di San Lorenzo in Giaveno e, tra l'altro, biografo di San Francesco di Sales. Indice alfabetico dei Santi al primo volume; in gini volume indice dei santi ivi trattati. Italiano.
N° de réf. du vendeur 59733
Edité par Chez Delalain - De l'Imprimerie de Marchant An IX - 1801, A Paris, 1801
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Edition originale
2 voll. in-8° (215x140mm), pp. XVI, 408; X, (2), 584; brossura coeva di colore azzurro con dorsi rivestititi in carta marmorizzata. 12 tavv. incise su rame f.t. al primo vol. e 9 al secondo (VIII + una tav. con numerazione V bis) raffiguranti la pianta della vite, pampini d'uva, procedure e strumenti tecnici della vinificazione, etc; una tabella ripiegata al secondo vol. Tarif a l'usage du commerce de l'eau-de-vie, preuve de Hollande. Il primo vol. è in barbe. Bell'esemplare. Prima edizione di questo importante trattato di enologia e vinificazione, concernente anche le acqueviti e gli aceti. Jean Baptiste François Rozier e Louis d'Ussieux sono autori della parte rigurdante la viticoltura, mentre Jean Antoine Claude Chaptal contribuisce al trattato con il primo dei suoi trattati sul vino; la parte sulla distillazione è opera ancora di Rozier, mentre Antoine Augustin Parmentier discorre degli aceti. Lo Chaptal (Saint-Pierre-de-Nogaret-en-Lozère, 1756-Parigi, 1832), figlio di un farmacista, fu professore di chimica applicata alle arti, all'industria e all'agricoltura a Montpellier, Ministro dell'Interno sotto Bonaparte tra il 1800 e il 1804 e Direttore generale del Commercio e dell'Industria di Francia, promotore della costruzione delle grandi strade alpine del Sempione, del Moncenisio e del Monginevro. Fondatore di una ditta di prodotti chimici assai rinomata e che concorse allo sviluppo industriale della Francia del tempo, nel 1814 organizzò la difesa di Lione contro le truppe austriache del Bubna, tenendo la direzione del Commercio e delle Manifatture. Nel 1811 ricevette il blasone nobiliare di Conte di Chanteloup e fu in seguito nomnato Pari, carica che mantenne anche sotto la Restaurazione. Oltre a volumi di chimica applicata, lasciò delle memorie e dei ricordi su Napoleone, suo grande protettore, che furono editi postumi dal pronipote solo nel 1893. Oberlé, Bibl. Bachique, 118, Oberlé, Fastes, 949. Simon, Bibl. Vinaria, 18. Cagle, 132. Quérard, II,130. Hoefer, NBG, IX, 706-709. DSB, III, 198-203. Manca al Bitting, al Vicaire.
N° de réf. du vendeur 26565
Edité par Stamperia Reale di G. B. Paravia 1877 - 1884, Torino, 1877
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
4 volumi in-8° (220x145mm), pp. XVII, 907; XXIV, 800; brossura editoriale a stampa con piccolo stemma di Aosta, ripetuto ai frontespizi. minimi restauri ai dorsi. In barbe, in parte intonso, impresso su carta distinta. Edizione originale a sé, impressa in soli cento esemplari, rarissima a trovarsi completa di tutto il pubblicato di questa poderosa opera dell'avvocato, archivista, storico e paleografo Emanuele Bollati di Saint-Pierre, raccolta di migliaia di statuti delle congregazioni e assemblee rappresentative della Valle d'Aosta. L'opera, edita sotto gli auspici del Municipio di Aosta, è estratta dagli Historiae Patriae Monumenta, edita iussu Regis Caroli Alberti (tomi XIV-XV). Imponente fatica erudita, tuttora referenziale in materia. Per la sua rarità l'opera ha avuto un'anastatica nel 1988-'89. Esemplari completi di tutti e 4 i voll. sono presenti in SBN solo alla Nazionale di Firenze e all'Accademia delle Scienze di Torino. Il barone Bollati di Saint-Pierre, nato a Pont Canavese nel 1822, morto a Torino nel 1903, fu instancabile archivista ed erudito, tra i fondatori dell'Archivio di Stato di Roma e benemerito editore di testi e documenti. Le sue indagini spaziarono dalla storia locale allo studio del diritto medievale. Scrive lo Spreti a proposito di lui: Lo stemma fu conceduto insieme col predicato, nel 1881, ad Emanuele Bollati.il quale era stato creato barone per R. D. di motuproprio il 28 marzo 1882. Sovrintendente agli Archivi di Stato piemontesi, socio della R. Accademia delle Scienze e della R. Deputazione di storia patria, fu paleografo e diplomatista insigne, autore di poderose opere storiche ancora oggi apprezzate e consultate. Manno, II, 10235. Manca al Lozzi e al Fontana. V. Spreti, II, 103-104. Italiano.
N° de réf. du vendeur 11087
Edité par Edizioni Futuriste di "Poesia", Milano, 1914
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
In-8° (210x150mm), pp. (8), 469, (3), brossura editoriale (con tracce di foxing) per il resto perfetto esemplare. Ritratto fotografico dell'autore in antiporta, opera di Emilio Sommariva. 51 tavole in b.n. f.t. con riproduzioni fotografiche di quadri e sculture di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, Soffici. Timbro editoriale al frontespizio. Edizione originale di questo importantissimo volume, definito da Giovanni Papini la Bibbia del Futurismo, movimento di cui costituisce una delle più compiute sintesi estetiche. Salaris, Bibliografia, p. 23b. Cammarota, Futurismo, 40.1. Spaducci, p. 51. Falqui, p.90. Italiano.
N° de réf. du vendeur 25390
Edité par De L'Imprimerie Royale, a Paris, 1781
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
7 opere in un vol. in-4° antico (264x198mm), legatura coeva p. pelle marrone con dorso a 5 nervetti recante un titolo in oro su tassello rosso e, entro scomparti, filettature e fregi vegetali e floreali impressi in oro. Tagli in marmorizzatura verde, sguardie in marmorizzatura policroma. Eccezionale miscellanea di opere economiche di e su Necker, di primaria importanza per la storia delle finanze francesi, del colbertismo, ecc., quasi a ridosso della Rivoluzione; eccezion fatta per il Compte rendu, che è nella seconda tiratura dell'edizione originale, per la quarta opera, Observations modestes d'un citoyen, che è in seconda edizione, e per l'ultima, anch'essa in una reimpressione, tutte le restanti scritture figurano in edizione originale. Esemplare assai bello, presentante solo qualche lieve quanto usuale brunitura e fioritura. Comprende: 1) Jacques Necker, Compte rendu au Roi, au Mois de Janvier 1791, a Paris, de l'Imprimerie Royale, 1781, pp. (4), 116. In principio, una tavola allegorica ripiegata incisa su rame con scene di ispirazione biblica attinte alla vicenda di Giuseppe (Giuseppe adombra l'identità di Necker stesso) entro padiglione sormontato da putti e recante al proprio interno altre raffigurazioni allegoriche. Una sestina in lingua francese è apposta in calce alla calcografia. Seguono una tavola ripiegata incisa su rame di Allégorie pour le frontispice du Compte rendu au Roi par M. Necker (il Tempio della Memoria con le Virtù che innalzano un obelisco piramidale in gloria di Necker; la dettagliata spiegazione dell'allegoria medesima è nel testo in calce alla tavola), un'altra calcografia ripiegata allegorica della fama immortale cui era destinato il nome di Necker presso il Tempio della Memoria, con raffigurazioni dell'Invidia delusa, della Gloria, ecc., e, infine, all'antiporta, una quarta e ultima calcografia con il busto di Necker che schiaccia un'allegoria dell'Invidia in forma di donna anguicrinita e reggente altri serpenti nella mano destra, chiaramente allusiva al trionfo della fama di Necker contro le malevolenze e le ostilità che gli erano state scagliate addosso. Tra le pp. 114-115, una tabella ripiegata delle entrate e delle spese del patrimonio regio, e, infine, una bella carta geografica della Francia incisa su rame e in bella acquerellatura coeva relativa alle gabelle delle singole regioni francesi, con chiarimenti testuali in calce, e, ancora, una Carte des Traites incisa su rame e colorata all'epoca all'acquerello. Ex-libris manoscritto settecentesco alla prima carta bianca. Stemma del Re di Francia coronato inciso su rame al frontespizio (l'opera è imprimé par ordre de Sa Majesté). Seconda tiratura dell'edizione originale del Compte rendu di Necker, il celebre banchiere ginevrino allora Ministro delle Finanze di Luigi XVI (in seguito alle dimissioni di Taboureau des Reaux) e padre di Madame de Staël. Nel 1781 apparvero due edizioni del Compte rendu, una, la presente, con la dicitura tipografica Imprimerie Royale e l'altra con la dicitura Imprimerie du Cabinet du Roi, ritenuta la prima tiratura delle prima edizione, impressa in limitato numero di copie per uso reale e non destinata al commercio. Necker rendeva per la prima volta pubblici alla popolazione francese i ragguardevoli risultati ottenuti nei cinque anni del suo ministero (diminuzione delle spese, semplificazione dell'apparato amministrativo, etc.), le modalità dell'amministrazione delle finanze statali e l'ammontare delle pensioni ed emolumenti di corte, suscitando così scontento e critiche all'interno della corte medesima, ostilità che comportarono, quattro mesi dopo, le sue dimissioni, malgrado l'enorme popolarità da lui incontrata presso il popolo. Rapidamente ristampato, il resoconto di Necker fu tradotto nelle principali lingue europee per la sua capitale importanza nella ricostruzione delle finanze francesi del tempo. This must be the bestselling financial statement ever issued. Ironically, its very success caused Neckerìs downfall in the jealousy led too intrigues to discredit him in the eyes of the King. They succeeded, and Necker dismissed (Carpenter). Scrive il New Palgrave (III, 620): In 1781 Necker's famous Compte Rendu au Roi appeared, addressed rather to the public than to the head of the state. His popularity increased; the success of his report, the first of its class, though incomplete, was great. Sul Compte rendu: Quérard, VI, 392. Kress, B-360. Montet, II, 230-36. Einaudi, 4094. Goldsmiths, 12183. Cioranescu, 47908. Carpenter, Economic Bestsellers, XXVIII. Black, 1158. L'Illuminismo francese alla Fondazione Feltrinelli, n. 725. 2) Charles Alexandre Calonne, Les Comment, s.l. (Paris), s.n.t., s.d. (1781 ca.), pp. 25. Edizione originale di una delle più dure repliche al Compte rendu neckeriano, apparsa in forma anonima. Calonne (Douai, 1734-Parigi, 1802) indirizzò a Necker una serie di aspre critiche in merito all'economia e ai conti pubblici di Francia, dopo essergli subentrato nella carica (che mantenne dal novembre 1783 all'aprile 1787) di Ministro delle Finanze di Luigi XVI. Gli sforzi di Calonne per risolvere la crisi finanziaria nazionale e di porre rimedio al pesante deficit non incontrarono fortuna e suscitarono lo sfavore sia dei ceti aristocratici e della corte che del popolo, valendogli lo sferzante soprannome di Monsieur Deficit. Destituito ed esiliato dal Re per il rapido aggravarsi della situazione economica il 18 aprile 1787, fuggì in Inghilterra allo scoppio della Rivoluzione e fece ritorno in Francia soltanto nell'anno della morte. Goldsmiths, 12168. 3) Anonimo, Réflexions de M. de *****, adressées à M. Necker, sur son Compte rendu & sur son Mémoire de 1778, s.l. (Paris), s.n.t., s.d. (1781 ca.), pp. 58. Edizione originale. 4) [Robert de Saint Vincent], Observations modestes d'un citoyen, sur les opérations de finances de M. Necker, et sur son compte rend, adressées à MM. les pacifiques Auteurs des Comment ? des Pourquoi ? & autres pamphlets anonymes. Novelle Éditi.
N° de réf. du vendeur 13456
Edité par Prosper Dondey - Dupré, Paris, 1834
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
In-8° (215x135mm), pp. VIII, 675, brossura editoriale con titolo a stampa su tassello al dorso. Restauri al dorso, qualche alone e fioritura, ma più che discreta copia in barbe. Un timbro del tempo al titolo di privato possesso. Edizione originale, rara, di questa disamina sulle cause del pauperismo e della mendicità e sui rimedi da porre a tali piaghe. La seconda parte dello studio è interamente dedicata ai mezzi per formare le colonie agricole, considerate come strumento per reprimere l'indigenza, la mendicità e il vagabondaggio. Si tratta dell'opera principale del Bigot de Morogues (1776-1840), insigne economista, agronomo, membro della Camera dei Pari e grande proprietario terriero di idee cattolico-conservatrici e realiste. Goldsmiths', 28401. Non in Einaudi. Francese.
N° de réf. du vendeur 52507
Edité par Typis excudebat J. F. Dove (Apud R. Priestley), Londini, 1819
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
8 tomi in-4° antico (22x14 cm) racchiudenti cinque volumi, elegante legatura inglese coeva piena pelle liscia chiara con titoli e tomaison dorati ai dorsi a cinque falsi nervi, piatti riquadrati da filetti e motivi a tutti i fili degli stessi lavorati ai piccoli ferri indi dorati, tagli rossi. Pp. XXXV, (1), 683, (1); XV, (1), 1578; VIII, 472, VIII , 473-1072; IV, 676 (677*-684*), 677-1119; 483, (1). Ex-libris ottocenteschi inglesi applicati ai contropiatti anteriori. Minimi segni d'uso e del tempo ai dorsi. Lievi fioriture a poche pagine. Più che buon esemplare. Pregiata riedizione londinese ottocentesca delle opere complete di Cicerone di quella curata da Johann August Ernest (1739, 1777) con le sue note a piè di pagina. L' Ultimo volume è la Clavis ciceroniana (edizione originale, 1777) ovvero una sorta di dizionario ciceroniano composto da svariati indici molto accurati e dettagliati (delle leggi, geografico, storico, dei filosofi, della latinità e greco-latino). SECONDA OPERE Tre tomi in tre volumi in-4° antico (22x14 cm), nella medesima elegante legatura. Pp. XX, 675; X, 526; (4), 527-956. Ottimi esemplari. Latino.
N° de réf. du vendeur 56634
Edité par Presso Pietro Agnelli, Milano, 1815
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
In-12° antico (18x11cm), pp. 408, brossura d'attesa coeva con titolo manoscritto al dorso. 3 tavole fuori testo più volte ripiegate (tavola di 26 coperti servita a 29, tavola di 16 coperti servita a 13 per cena, servizio a 16 per 24 coperti). Fioriture fisiologiche ai contropiatti (modeste) e alle prime e ultime pagine (lievi). Restauro conservativo alle pp. 33-34. Buon esemplare in barbe. Rara ristampa milanese di importante ricettario contenente tutte le ricette classiche della cucina piemontese, il cui scopo fu quello di adattare i metodi di cucina francesi all'utilizzo di ingredienti italiani, il primo effetto del riflusso della cultura gastronomica francese su quella autoctona. L'opera fu stampata primamente nel 1766, la presente è da intendersi come quarta edizione dopo quelle del 1766, 1775 e 1789. L'anonimo autore, mai identificato, fornisce centinaia di ricette per zuppe, primi piatti, piatti di carne (di bue, vitello, maiale, montone, agnello, pollame, selvaggina) di pesce (per il mancato sbocco al mare del Piemonte, il pesce venne timidamente introdotto nella cucina piemontese d'importazione), legumi, insalate, uova, formaggi, frutta, dolci, prosciutti e salumi, sciroppi, dando altresì indicazioni sulle modalità di tagliare le carni, di servire i cibi a tavola nel modo più appropriato, etc. Da notare l'assenza della polenta, allora cibo esclusivamente contadino o comunque riservato alla popolazione dei più umili strati sociali. L'opera fu molte volte riedita, anche con vari adattamenti più o meno liberi del testo e dei contenuti originari, ancora nel secolo decimonono, ed è stata oggetto, nel Novecento, a motivo della sua rarità, di alcune ristampe anastatiche. Cfr. Catalogo B.I.N.G., I, nn. 629; 632. Vicaire, Bibliographie gastronomique, p. 899. Bitting, Gastronomic Bibliography, 540. Westbury, pp. 69-70. : The work is the adaptation of French methods in Italian ingredients, and is comprehensive in its scope. Italiano.
N° de réf. du vendeur 59906
Edité par Doyen, Torino, 1871
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
In-4° (27x20 cm) pp. 125, (1), brossura editoriale con titoli al piatto anteriore. Testo stampato su due colonne, alcune tabelle. Ottima conservazione. ATLANTE in-folio oblungo (28 x 46 cm) composto da dodici tavole litografiche (ripiegate e in coloritura coeva) con planimetrie, proiezioni, piani e profili delle miniere di: Monteponi, Montevecchio, Ingurtosu, Masua, Reigraxius, S. Giovanni e S. Leone. MANCA la carta mineraria della Sardegna. Restauri al verso delle tavole Raro insieme formante la relazione generale N° 101 presentata alla Prima Sessione della XI legislatura (Tornata del 3 maggio 1871) da Quintino Sella sulla base dell'indagine svolta in loco nel 1869 (e nel medesimo anno presentata, ma stampata nel 1871). Cenni storici e stato dell'arte dell'estrazione metallifera.
N° de réf. du vendeur 59039
Edité par apud Juntas, Venetijs, 1640
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
2 parti in un vol. in-4° (250x180mm), pp. (16), 212 [numerate per errore 122], (8); 219, (23); cartonatura coeva alla rustica foderata con carta antica decorata a motivi floreali e ornamentali bicromi. Titolo calligrafato su tassello cartaceo al dorso. Frontespizio con titolo entro cornice architettonica incisa in rame con figurazioni allegoriche. Testatine e capilettera istoriati in xilografia. 56 ritratti di uomini illustri incisi f.t. da Andrea Salmincio; alla p. 47 la filettatura tipografica che doveva racchiudere il ritratto del Tomitano è lasciata in bianco in quanto tale ritratto non venne inciso. Marca tipografica giunta al verso dell'ultima carta. Fori di tarlo in principio e in fine del volume, qualche brunitura e alone, alcuni scarabocchi a pennino alla p. 179, sotto il ritratto di Philippus Faber. Una firma antica al frontespizio. In barbe. Buon esemplare nel complesso. Prima e unica edizione di questa secentesca galleria di uomini ingegnosi delle lettere, delle arti, delle scienze, della medicina e della religione, esemplata su due precedenti opere del Giovio, le Vitae virorum illustrium (1549) e gli Elogia virorum bellica illustrium (1554). Annota la Vinciana: Interessante per le biografie di Arnaldo Villanova, Raimondo Lullo, Gerolamo Fracastoro, Pietro Valeriano, Andrea Vesalio, Bernardino Telesio, G. B. Porta, Ulisse Aldrovandi, Lodovio Settala, Andea Argoli, Cesare Cremonino, Francesco Pona, Fortunato Liceti, E. C. Davila, Torquato Tasso, ecc. Nel 2° libro capitoli sui cibi e le bevande, sui magi, sulle superstizioni. ecc. L'Imperiali (Vicenza, 1602-ivi, 1670 ca) fu medico e poligrafo. Camerini, 1342. Vinciana, 1749. Brunet, III, 431. Hirsch, III, p. 342. Wellcome, I, 3394. Krivatsy, 6135. Heirs of Hippocrates, 471. Osler, 6686. Graesse, III, 420. Olschki, Choix, 7131, 8905 e 15671. Latino.
N° de réf. du vendeur 35444
Edité par M' Arte (Tipografia Stefanoni), Milano (Lecco), 1970
Vendeur : Gilibert Libreria Antiquaria (ILAB), Torino, TO, Italie
Edition originale
In-folio (390x288mm), pp. 28 nn. a fogli sciolti entro brossura editoriale color blu marina a risvolti con riproduzione in bianco delle firme dello scrittore e dell'artista. Camicia editoriale blu e custodia cartonata. Con due acqueforti originali a colori di Enrico Baj, numerate e firmate. Riproduzione a pag. intera del manoscritto originale della poesia che dà il titolo al volume con firma autografa di De Mandiargues. Note bio-bibliografiche e due foto in nero degli artisti. Traduzione di Roberto Sanesi. Edizione originale, molto rara, stampata in soli 149 esemplari (n° 99 della tiratura di 99 numerati da 31 a 129). Jentsch, p. 37. Francese.
N° de réf. du vendeur 25392