L'édition de cet ISBN n'est malheureusement plus disponible.
Quando nel 1969 apparve questo libro, presso lo stesso editore che nel 1927 aveva pubblicato "Essere e tempo", Heidegger giganteggiava nel panorama della filosofia contemporanea. Il primo dei quattro testi qui raccolti, la conferenza Tempo e essere (1962), richiamò subito una grande attenzione perché recava il titolo della sezione annunciata e mai pubblicata di "Essere e tempo." Lì tutto doveva capovolgersi, ma al momento di attuare questa "svolta" il progetto fu interrotto, perché l'autore "non era all'altezza di offrire una elaborazione sufficiente del tema nominato dal titolo". Il "Protocollo" di un seminario chiarisce alcuni punti problematici della precedente conferenza. Guardando al suo lungo confronto con la storia della metafisica, Heidegger fornisce preziose spiegazioni del proprio linguaggio, oscuro e allusivo, ma forse per questo oltremodo suggestivo. Nel saggio La fine della filosofia e il compito del pensiero (1964) l'autore sottopone "Essere e tempo" a una "critica immanente", rivendicando così l'unità del suo cammino: compito del pensiero è meditare sulla "verità" dell'essere. Infine, "Il mio cammino nella fenomenologia" (1963) è un resoconto autobiografico in cui Heidegger ripercorre il proprio itinerario speculativo in rapporto alla "fenomenologia", intesa non come corrente filosofica ma come "la cosa del pensiero, la cui manifestatezza resta un mistero". Intorno al tentativo di pensare una medesima "cosa" ruotano gli scritti del volume.
Les informations fournies dans la section « Synopsis » peuvent faire référence à une autre édition de ce titre.
Quando nel 1969 apparve questo libro, presso lo stesso editore che nel 1927 aveva pubblicato "Essere e tempo", Heidegger giganteggiava nel panorama della filosofia contemporanea. Il primo dei quattro testi qui raccolti, la conferenza Tempo e essere (1962), richiamò subito una grande attenzione perché recava il titolo della sezione annunciata e mai pubblicata di "Essere e tempo." Lì tutto doveva capovolgersi, ma al momento di attuare questa "svolta" il progetto fu interrotto, perché l'autore "non era all'altezza di offrire una elaborazione sufficiente del tema nominato dal titolo". Il "Protocollo" di un seminario chiarisce alcuni punti problematici della precedente conferenza. Guardando al suo lungo confronto con la storia della metafisica, Heidegger fornisce preziose spiegazioni del proprio linguaggio, oscuro e allusivo, ma forse per questo oltremodo suggestivo. Nel saggio La fine della filosofia e il compito del pensiero (1964) l'autore sottopone "Essere e tempo" a una "critica immanente", rivendicando così l'unità del suo cammino: compito del pensiero è meditare sulla "verità" dell'essere. Infine, "Il mio cammino nella fenomenologia" (1963) è un resoconto autobiografico in cui Heidegger ripercorre il proprio itinerario speculativo in rapporto alla "fenomenologia", intesa non come corrente filosofica ma come "la cosa del pensiero, la cui manifestatezza resta un mistero". Intorno al tentativo di pensare una medesima "cosa" ruotano gli scritti del volume.
Les informations fournies dans la section « A propos du livre » peuvent faire référence à une autre édition de ce titre.
(Aucun exemplaire disponible)
Chercher: Créez une demandeVous ne trouvez pas le livre que vous recherchez ? Nous allons poursuivre vos recherches. Si l'un de nos libraires l'ajoute aux offres sur AbeBooks, nous vous le ferons savoir !
Créez une demande