Le autrici hanno voluto riportare alla luce mestieri antichi, scomparsi, rari da trovare o mutati nel tempo, perché credono che i giovani alla continua ricerca di un lavoro, di attività sempre nuove ed innovative, debbano avere la conoscenza e la consapevolezza delle fatiche dei loro padri, dei loro nonni e di chi fin dal lontano passato ha gettato le basi del mondo lavorativo. Oggi, in piena crisi economica, sembra che la tendenza sia riscoprire mestieri antichi e dimenticati, imparare a non gettare niente, ma a farlo riparare da artigiani specializzati. La crisi potrebbe così trasformarsi in una buona opportunità per restituire anima e corpo a questi mestieri. L'opera è suddivisa in due parti: la prima tratta diversi aspetti del lavoro nella storia, nelle religioni; il lavoro femminile, il lavoro minorile. La seconda è dedicata ai mestieri, visti attraverso i ricordi personali delle autrici, i santi protettori riferiti alla devozione popolare, le curiosità, i proverbi e modi di dire. Sono mestieri che insegnano la fatica, la saggezza e la sapienza di gestualità ormai dimenticate, che da secoli si sono ripetute per creare manufatti, lavorare la terra, ricavare dal poco quello che serviva a sfamare una famiglia. Si riscoprono vecchie botteghe, laboratori, vie e piazze dove un tempo lavoravano gli artigiani. Inoltre 28 tavole pittoriche arricchiscono l'opera con la rappresentazione artistica di alcuni mestieri, visti con gli occhi e la matita di Giorgio Sebastiano Giusti e di Fiorenzo Borghi.
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Le autrici hanno voluto riportare alla luce mestieri antichi, scomparsi, rari da trovare o mutati nel tempo, perché credono che i giovani alla continua ricerca di un lavoro, di attività sempre nuove ed innovative, debbano avere la conoscenza e la consapevolezza delle fatiche dei loro padri, dei loro nonni e di chi fin dal lontano passato ha gettato le basi del mondo lavorativo. Oggi, in piena crisi economica, sembra che la tendenza sia riscoprire mestieri antichi e dimenticati, imparare a non gettare niente, ma a farlo riparare da artigiani specializzati. La crisi potrebbe così trasformarsi in una buona opportunità per restituire anima e corpo a questi mestieri. L'opera è suddivisa in due parti: la prima tratta diversi aspetti del lavoro nella storia, nelle religioni; il lavoro femminile, il lavoro minorile. La seconda è dedicata ai mestieri, visti attraverso i ricordi personali delle autrici, i santi protettori riferiti alla devozione popolare, le curiosità, i proverbi e modi di dire. Sono mestieri che insegnano la fatica, la saggezza e la sapienza di gestualità ormai dimenticate, che da secoli si sono ripetute per creare manufatti, lavorare la terra, ricavare dal poco quello che serviva a sfamare una famiglia. Si riscoprono vecchie botteghe, laboratori, vie e piazze dove un tempo lavoravano gli artigiani. Inoltre 28 tavole pittoriche arricchiscono l'opera con la rappresentazione artistica di alcuni mestieri, visti con gli occhi e la matita di Giorgio Sebastiano Giusti e di Fiorenzo Borghi.
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