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Fabrizio Serra editore, 2013, pp. 300. brossura --- Il volume pubblica, corredata da un ricco apparato di indici e da un'ampia bibliografia, la prima parte di un puntuale ed esteso commento critico al V libro del De rerum natura di Lucrezio, vv. 1-280, il cui completamento è prossimo a vedere la luce. Il poema, capolavoro di Lucrezio, fu pubblicato intorno al 54 a.C., anche tramite l'interessamento di Cicerone; esso contiene l'esposizione della dottrina epicurea che Lucrezio vuole diffondere a Roma. Un'impresa ardua, anche perché la lingua latina aveva un vocabolario molto ristretto e Lucrezio si trova in difficoltà nel tradurre in latino parole greche centrali nella filosofia di Epicuro e deve ricorrere a perifrasi nuove. I neologismi, insieme all'uso di un linguaggio arcaico e solenne, teso a trasmettere la sacralità degli argomenti trattati, sono una caratteristica peculiare dell'opera. Diviso in 6 libri, il De rerum natura si articola in tre gruppi di due libri ciascuno, dedicati alla fisica, all'antropologia e alla cosmologia. Lucrezio offre al lettore un'interpretazione poetica dei fenomeni dell'universo in cui tutte le cose, compreso l'uomo, nascono e muoiono, e nel quinto libro, che cerca di combinare i risultati della scienza con la filosofia di Epicuro, realizza un'impresa letteraria particolarmente difficile. Sommario: Prefazione. Introduzione. Abbreviazioni e riferimenti bibliografici. Commento. Indice analitico (selettivo). Indice dei nomi.
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