Guido Reni and Rome: Nature and Devotion

Francesco Gatta

ISBN 13: 9791254630464

Edité par Marsilio, IT, 2022

A propos de cet article

On the Baroque painter's early years in Rome and the origins of his vision of landscape paintingThe impetus behind this volume was the Italian state's 2020 acquisition of the painting Landscape with a Country Dance (1601-02) by the Italian Baroque painter Guido Reni (1575-1642). The artwork's return to its native land at the Galleria Borghese marked a prime opportunity to rediscover the artist and his oeuvre, particularly the landscapes and rural scenes he created during his early years in Rome.Nature and Devotion tracks the new vision of nature-a fusion of science and poetry-that Reni developed alongside his contemporaries (who included Niccolò dell'Abate, Annibale Carracci, Domenichino and Giovanni Battista Viola). Following the artist's course up until his breakthrough fresco for the Casino of Cardinal Scipione Borghese, Aurora (1613-14), the volume conveys how the impressions he gathered during his early years in Rome established a robust foundation upon which he built his later masterpieces.

N° de réf. du vendeur LU-9791254630464

Détails bibliographiques

• Titre: Guido Reni and Rome: Nature and Devotion
• Éditeur: Marsilio, IT
• Date de parution: 2022
• Langue: anglais
• ISBN à 13 chiffres: 9791254630464
• Reliure: Paperback
• État de l'article: New

A propos de ce titre

Synopsis

Il fortunato ritorno a casa del Paesaggio con ballo campestre, dipinto già appartenuto alla raccolta del cardinale Scipione Borghese, poi disperso nelle vendite ottocentesche e acquistato dallo Stato italiano nel 2020, è l'occasione per una riflessione originale sulla pittura di paesaggio e sulla primissima attività romana di Guido Reni. Il dipinto ha portato alla luce un aspetto poco conosciuto della produzione dell'artista sebbene diverse opere e alcuni suoi disegni mostrino un certo interesse per la pittura “dal naturale”. Le scene campestri di Niccolò dell'Abate e di Agostino e Annibale Carracci, nonché i paesaggi realizzati da Domenichino, da Giovanni Battista Viola e da un fiammingo italianizzato della prima ora come Paul Bril, stabilitosi a Roma fin dagli ultimi decenni del Cinquecento, saranno i termini di paragone di questo percorso nella nuova visione della natura, fra scienza e poesia, coltivata fra Bologna e Roma all'inizio del Seicento. A Roma, città di confronto e di sfide per gli artisti, il giovane Guido avrà modo di scontrarsi con lo stile che in quel momento, tutti i giovani volevano seguire: la maniera potente, rapida e drammatica di Caravaggio. Il racconto del rapporto fra Guido Reni e i suoi contemporanei, fra paesaggio e figura, termina con le vicende che preparano la realizzazione del Carro dell'Aurora, affresco eseguito fra il 1613 e il 1614 per il casino del cardinale Scipione Borghese, ma lascia intravedere, con la presenza di alcuni capolavori degli anni successivi, l'importanza e la lunga durata delle impressioni maturate nel soggiorno romano.